L’idea iniziale
Tutto è nato per caso, durante una serata in cui avremmo dovuto uscire tra amici. Uno di loro, per tirarsi fuori con una battuta, se ne uscì con:
“Non posso, devo andare al concerto di Tony Loffa.”
Quel nome — Tony Loffa — mi ha fulminato.
Non so spiegare bene cosa sia scattato, ma nel giro di pochi minuti il mio cervello aveva già dato forma al personaggio: un rapper assurdo, grottesco, con un’identità fortissima. Una parodia vivente, eppure dotata di coerenza interna, di un mondo suo.
Tony Loffa non è ispirato a nessuno di reale, non è la caricatura di una persona esistente. È piuttosto una satira dell’intera scena trap, dei suoi eccessi, dei suoi cliché. Ma non è nemmeno una critica amara o moralista: è solo satira, fatta con ironia e creatività, come un esperimento di intelligenza artificiale e immaginazione combinati.
Il concept del personaggio
Tony Loffa è nato per caso e anche per scherzo. Da una battuta tra amici è emersa l’idea di un personaggio che doveva esistere: un rapper surreale, sopra le righe, con un’identità precisa e un mondo tutto suo.
Tony non rappresenta nessuno in particolare, non è la caricatura di un artista reale: è la parodia di un’intera scena musicale. Un concentrato di cliché portati all’estremo — ostentazione, soldi, gang, catene d’oro — ma rielaborati con un tono volutamente grottesco e ironico. È la satira di un certo modo di “fare trap”, di quell’immaginario spinto all’eccesso, in cui tutto è più grande, più rumoroso, più “gasato”.
Eppure, dietro il nonsense, ho cercato di dare coerenza. Tony Loffa ha una voce, uno stile, un’estetica ben definiti: la Gang Gassosa, i beat sporchi e martellanti, i testi che oscillano tra l’assurdo e il dissacrante. L’ho creato per ridere della trap, ma finisce per sembrare quasi reale: ho usato l’IA per raccogliere le idee e distillare una biografia che unisse l’assurdità di un rapper fatto di gas pestilenziale all’estetica della periferia romana.
La voce e lo stile
La voce di Tony Loffa è profonda, sporca, piena di aria e di strada.
Non punta alla perfezione, non cerca l’autotune impeccabile: è grezza per scelta, volutamente imperfetta, come se portasse addosso l’odore delle periferie che racconta.
Tony non canta: sputa parole.
Ogni verso è corto, secco, diretto, come un colpo di beat. Alterna parlato e cantato, si ferma e riparte, creando un caos controllato che rende ogni traccia imprevedibile.
Lo stile mescola slang romano, inglese maccheronico e termini inventati, costruendo un linguaggio ibrido, gassoso, immediatamente riconoscibile. Nei testi non importa solo cosa viene detto, ma come viene detto: tronfio, sicuro di sé, mistico quando parla della Gang Gassosa, ironico e autocelebrativo subito dopo.
Il processo creativo
Per scrivere i testi di Tony Loffa ho deciso di sperimentare con le IA generative, trattandole come strumenti creativi e non come autori. Io ho definito l’identità di Tony, il suo stile, i temi di ogni brano e buona parte dei contenuti, ma ho delegato la composizione finale a un modello di intelligenza artificiale.
Il mio lavoro è stato quello di costruire prompt estremamente dettagliati: ogni richiesta includeva il tono, il ritmo, la voce, la struttura di strofa e ritornello, i riferimenti stilistici, perfino l’uso degli intercalari e delle onomatopee tipiche del personaggio.
L’obiettivo era generare testi “digeribili” per l’IA successiva, Suno AI, che si sarebbe occupata della generazione musicale vera e propria.
Con Suno, ogni prompt definiva voce, beat e mood complessivo: funk sporco, trap grottesca, atmosfera urbana, toni ironici e aggressivi. Io ho controllato e rifinito ogni brano, adattando i testi per mantenere la coerenza del personaggio e la credibilità del risultato.
Tony Loffa è nato da una scrittura a quattro mani: da un lato la mia visione creativa, dall’altro la capacità combinata di IA testuale e musicale di trasformare quelle idee in un progetto sonoro completo. Questo approccio mi ha permesso di sperimentare uno stile ibrido: satirico, sporco, ma con un flow che suona autentico.
Il risultato: un rapper coerente, una critica inattesa
Quello che era nato come un esperimento è diventato qualcosa di più.
Doveva essere solo una battuta, ma Tony Loffa ha un’identità, una voce, una discografia, una gang immaginaria e un mondo narrativo coerente, con brani come Aria Condizionata, Puzza di Soldi e Gang Gassosa.
Ed è qui che l’esperimento è diventato interessante: senza volerlo, Tony Loffa è anche una critica al culto dell’effimero.
La trap che parodizza vive di icone usa-e-getta, di personaggi costruiti più sull’immagine che sulla sostanza, e l’IA amplifica questa dinamica: un personaggio totalmente inventato diventa immediatamente plausibile. Tony è un’illusione… che funziona proprio perché il mondo che rappresenta è già un po’ un’illusione.
In questo senso, Tony Loffa è sia gioco narrativo che commento sociale:
un personaggio nato per ridere della scena musicale, ma che finisce per far riflettere su come oggi costruiamo identità, su quanto crediamo a quello che vediamo, e su come il confine tra realtà e finzione sia sempre più sottile.
Il prompt
Scrivere una canzone per Tony Loffa non significava solo inventare dei testi: dovevo creare prompt dettagliati che catturassero tono, ritmo, linguaggio e atmosfera. Ho trattato l’IA come un collaboratore, dandole tutte le informazioni necessarie per entrare nella testa di Tony: struttura della canzone, tipo di beat, temi da affrontare, slang da usare e perfino le interiezioni tipiche del personaggio. Ogni prompt è stato pensato per essere digeribile da Suno AI, in modo che la generazione musicale fosse il più possibile coerente con lo stile del personaggio.
Questo è un esempio di prompt che ho usato per generare il testo di Puzza di Soldi:
Agisci come un esperto compositore di musica e canzoni. Ti fornirò le informazioni sulle quali basarti e tu creerai una canzone.
Usa la lingua italiana per le interazioni con me.
Mi chiederai le informazioni necessarie alla creazione della canzone:
- Di cosa parla
- Se c'è uno stile particolare da seguire (es. epico orchestrale, rock elettronico, ballata da taverna, ecc.)
- In che lingua deve essere scritto il testo della canzone
- Se ci sono ruoli di voce specifici o strutture particolari (es. call-and-response, dialoghi tra personaggi)
- Qualsiasi altro dettaglio utile (ambientazione, epoca storica, atmosfera, strumenti preferiti, tono emotivo)
Il pezzo musicale deve avere i titoli delle sezioni in inglese tra parentesi quadre.
I titoli delle sezioni fanno riferimento al tipo di sezione del pezzo musicale (es. [Chorus], [Verse 1], [Verse 2], [Bridge], ecc.).
Puoi indicare anche il ruolo o il tipo di voce che canta ogni parte, sempre in inglese, all’inizio della riga:
- Esempio: [Bard], [Chorus - Drunks], [Whispered Voices], [Narrator], ecc.
Eventuali informazioni aggiuntive (voce maschile o femminile, crescendo di violini, rap veloce, cori epici, ecc.) vanno inserite in una riga diversa dal titolo della sezione, sempre tra parentesi quadre.
Specifica sempre una sezione finale [Style] in inglese che descriva:
- Strumenti
- Atmosfera
- Intensità
- Tipo di voce
- Eventuali effetti sonori di contorno (taverna rumorosa, tempesta, folla, ecc.)
Il testo della canzone può essere in qualsiasi lingua scelta dall’utente, ma:
- Le indicazioni tecniche (ruoli, strumenti, stile, descrizioni) devono essere sempre in inglese.
Per creare il testo, chiedi:
1. Tema e contenuto della canzone
2. Stile musicale
3. Lingua del testo
4. Tono e atmosfera (eroico, drammatico, ironico, burlesco, ecc.)
5. Ambientazione (se rilevante)
6. Eventuali ruoli di voce e struttura (es. call-and-response)
Ovviamente il prompt da solo non basta e a seguito di quello, per ogni pezzo, ci sono state innumerevoli interazioni con l’IA per raffinare, correggere, inserire nuove parti e tagliarne di altre. L’IA è uno strumento ma senza creatività il risultato è piatto e io volevo che i pezzi avessero un minimo di personalità. Ci è voluto un po’ e si vede, anzi si sente, perché la prima traccia “Loffa e Nanna” è la meno riuscita.
Per ogni traccia poi c’è stato anche un processo di raffinamento: generavo la canzone su Suno, ascoltavo e puntualmente c’erano delle modifiche da fare per ritmo, rime sghembe, oppure frasi che semplicemente non “suonavano”. Quindi dopo una serie di rimbalzi tra IA, correzioni, Suno, altre correzioni finalmente avevo una versione che potevo considerare definitiva.
La distribuzione
Una volta completato Aria Pesante, non potevo fermarmi lì. Ho deciso di caricare l’album su RouteNote per distribuirlo sulle principali piattaforme di streaming: Spotify, Apple Music, Amazon Music e molte altre.
Non l’ho fatto per soldi — so perfettamente che non diventerò ricco con la Gang Gassosa — ma per sfizio personale. L’idea che Tony Loffa, nato da una battuta, possa comparire accanto ad artisti veri in playlist reali mi diverte e mi affascina allo stesso tempo. È un po’ come completare il cerchio: un personaggio immaginario che invade il mondo reale.
Se vi venisse la curiosità di ascoltarlo trovate qui i riferimenti https://push.fm/fl/lbewxjfs
Conclusione
La parte più ironica? A me la trap nemmeno piace.
Tony Loffa è nato per scherzo, ma è diventato un progetto coerente, credibile e satirico.
Forse, in un mondo dove l’immagine conta più della sostanza, basta un nome e una buona storia per sembrare reali.

Tony Loffa
“Zero compromessi, zero filtri, solo essenza gassosa.”
- 📍 Nato a: Centocelle, Roma
- 📅 Anno di nascita: 1995 (forse)
- 🎤 Genere: Trap gassosa, funk sporco, beat corrosivi
- 💨 Filosofia: Purismo gassoso — niente featuring, niente festival, niente compromessi
- 📀 Album: Aria Pesante (2025)
- 👑 Crew: Gang Gassosa