Lo ammetto, ci ho un po’ preso gusto. Nell’album di Tony Loffa c’era una canzone in cui l’immaginario rapper flatulente nominava due altri personaggi: il suo rivale DJ Budello e il suo amore perduto Nuvola.
Non mi piace lasciare le cose in sospeso quindi ho immaginato che, in pieno stile rivalità trap/rap, DJ Budello facesse un pezzo dissing contro Tony. Ed è nato Aria Fritta
.
Ma non ero soddisfatto. Rimaneva un’altra cosa in sospeso: Nuvola. Possibile relegarla a ornamento di Tony? Una scema che gira, come dice Budello nel suo pezzo? No. Ingiusto e sessista. Anche per un personaggio immaginario.
E quindi Nuvola? Doveva essere qualcosa di più. Le serviva un riscatto, una dichiarazione di indipendenza e, perché no, di superiorità rispetto ai due idioti (così li ho voluti) dei suoi ex. Lo strappo doveva essere deciso e importante. Intanto lo stile, lontano dalla trap e dall’hip-hop. Ho deciso di andare verso l’hyperpop con una dose di k-pop.
Territorio inesplorato per me. Per fortuna oggi con lo streaming è possibile farsi una cultura minima di qualsiasi genere musicale in un tempo relativamente breve. Non sarò un esperto e mai lo diventerò ma ho comunque cominciato a capire un minimo stili e temi.
Ethereal non pensato per essere solo un album, rappresenta una trasformazione. Attraverso dieci brani nei quali ho provato a fondere dream pop, hyperpop e accenti K-pop, Nuvola racconta la propria rinascita: da corpo sfruttato e immagine filtrata a divinità digitale indipendente, simbolo di libertà e autoaffermazione. Non so se ci sono riuscito in pieno, ma il risultato mi piace. I testi non sono male, il sound è piacevole e mi sembra di aver rispettato anche i vari canoni degli stili coinvolti. Anzi alcuni dei pezzi ritengo siano venuti particolarmente bene, parlo di Digital Mirror e della versione in coreano di Beyond Your Chains, che mi sembrano i più riusciti. Per chiarezza, io non so il coreano e ho fatto controllare a due IA diverse il testo di Beyond Your Chains sia per quanto riguarda la traduzione che l’aderenza ai canoni del k-pop.
Come per il precedente non c’è alcuna pretesa di voler essere preso sul serio. È stato divertente, tutto qui. Come per il precedente ho usato Suno per produrre la musica e RouteNote per la distribuzione.



